In una moderna macchina lavatrice, un motore elettrico fa girare il cestello, una resistenza scalda l'acqua e un dispositivo di controllo dirige la sequenza delle operazioni. In pratica, un'invenzione ne nasconde tre, o meglio quattro se consideriamo anche l'idea fondamentale di lavare gli abiti "sbattendoli". Ecco perché la lavatrice è stata una tipica invenzione a tappe.
Il primo passo è stato scoprire che se l'acqua passa negli abiti con energia toglie lo sporco, almeno in parte. E' una scoperta vecchia di secoli e di paternità incerta. Di sicuro si sa che i marinai lavavano i panni mettendoli in un sacco resistente che veniva lasciato fuori bordo per ore, immerso nell'acqua. Anche le lavandaie sfruttavano, dove ciò era possibile, la forza dell'acqua di torrenti e fiumi, oppure battevano i panni contenuti in una tinozza con una specie di spatola.
Le prime lavatrici a mano impiegarono lo stesso principio in forma più raffinata ed ebbero un certo successo nell'Europa occidentale. Ideate all'inizio dell'Ottocento - sembra in Francia - consistevano in botticelle di legno dotate di un'apertura. Una volta riempite di panni e acqua, venivano fatte girare per ore con una manovella, un po' come le macchine per ciclostile cui del resto somigliavano. Madri e figlie si davano il cambio alla manovella. Per la centrifuga, poi, bastava spostare gli abiti in un contenitore idoneo, dal quale l'acqua potesse uscire mentre questo continuava a girare. Per asciugare, infine, si potevano mettere i panni in un cestello metallico, si accendeva il fuoco sotto e si continuava a girare la manovella. Stando attenti naturalmente a non bruciarli, cosa che avveniva - sembra - con una certa frequenza. Una delle prime asciugatrici "a manovella" - chiamata non si sa perché "ventilatore" - fu realizzata in Francia già nel XIX secolo.
La prima lavatrice elettrica comparve negli Stati Uniti nel 1906 grazie all'ingegno di Alva Fisher. Di struttura molto simile alle attuali, comprendeva un cestello metallico - dove andavano i panni - mosso da un motore elettrico. La differenza fondamentale era che il motore non si trovava sotto il cestello e ben protetto, ma all'esterno, così che con una certa frequenza vi cadeva sopra dell'acqua e si verificavano cortocircuiti e folgorazioni.
La prima lavatrice-asciugatrice elettrica dall'aspetto moderno fu prodotta nel 1924 dalla Savage Arms Co., negli Stati Uniti. Ma somigliava alle attuali solo in parte. Per esempio, bisognava riempirla d'acqua e svuotarla a mano e gli abiti ne venivano tirati fuori ancora zuppi. Parlare di ciclo di lavaggio, quindi, era impossibile, visto che l'unica cosa che faceva era far girare e girare l'acqua e i panni. Solo a partire dal 1939 comparvero delle lavatrici degne dell'appellativo di "automatiche", provviste cioè di controllo dei tempi di lavaggio, cicli di lavaggio specifici per indumenti di tessuto diverso e con livelli di acqua prestabiliti.
Rispetto a queste macchine, le lavatrici attuali hanno pi├╣ cicli di lavaggio, sono meno rumorose, vibrano meno e - particolare non secondario - consumano meno energia elettrica. Inoltre, alcune aziende costruttrici hanno introdotto sul mercato le lava-asciugatrici, che completano il ciclo effettuando un'asciugatura ad aria calda.